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La cultura del dato in azienda e nell’export

 

 

Costruire una solida cultura del dato significa rivedere le strategie, i modelli e l’attività decisionali ed operative. Guardando alla data Science, non come un esercizio di stile, ma come un nuovo modus operandi per prendere decisioni rapide e corrette e minimizzare i rischi in contesti e mercati oggi sempre più dinamici. Incerti e volatili. 

Ma quale è oggi l’approccio al dato da parte delle aziende? Nella grande maggioranza dei casi le aziende producono una quantità importante di dati e spesso vengono a contatto con altre quantità di dati molto importanti dall’esterno, ma solo oggi finalmente le aziende stanno capendo che questi dati devono essere utilizzati, dunque stanno prendendo consapevolezza dell’enorme valore.

C’è però ancora una sorta di visione del dato come bacchetta magica… ma come si superano i falsi miti? Le aziende sono elementi complessi che vengono organizzati seguendo diverse caratteristiche, come ad esempio le competenze specifiche e la conoscenza del mercato. Il valore percepito che il mercato ha o che l’azienda ha. 

E sul prodotto stesso, ecco, tutti questi elementi devono essere messi insieme, devono essere relativizzati, guardate dall’alto per non incorrere in uno dei problemi tipici nel momento delle decisioni che sono i bias cognitivi, cioè molto spesso l’aziende tendono a sovra dimensionare la propria capacità di scelta.

Questo è un piccolo problema che alle volte diventa un grande problema, la capacità di leggere i dati, di osservarli e di avere consapevolezza su questi aiuta l’aziende a superare i bias cognitivi. I dati però non sono una bacchetta magica in senso assoluto, sono un ottimo elemento, che insieme ad altri elementi aiutano a raggiungere i propri obiettivi. 

Se la competenza umana, dunque, le persone sono in linea con questo fattore, allora il dato non è il passepartout per risolvere qualsiasi problema. Mentre la consapevolezza e la capacità di interpretare i dati attraverso la competenza dei singoli, lo diventa eccome.

Ma cosa significa? Perché oggi è fondamentale questo approccio e soprattutto perché è importante che sia parte naturale di tutti i processi e tutti i livelli aziendali e non rimanga invece confinato nel top management.

L’importanza della cultura del dato nasce dal mondo che cambia l’evoluzione dei mercati non permette più di prendere decisioni basate solo sulla cultura imprenditoriale piuttosto che la competenza del singolo manager. È assolutamente necessario interpretare i dati all’interno e all’esterno dell’azienda. 

Ecco questi dati, se correttamente diffusi in azienda, non solo permettono di essere più economici e rapidi nei processi aziendali o nei processi di operation.

 

Dati, mercati ed export

 

Permettono a tutta l’azienda di essere consapevole delle azioni e delle reazioni che devono essere prese. Questa cultura implica un ripensamento e un arricchimento delle competenze, ma chi non le ha in azienda che fa? È spacciato? No, no, assolutamente. Per chi non le ha, deve costruirsele al più presto.

Le competenze in qualsiasi settore, in qualsiasi business sono centrali per definire il grado di competitività dell’azienda stessa. Parlando del nostro ambito della digital Transformation e dell’export, devo dire che un professionista deve avere tanti skill, deve avere tante competenze. 

Proviamo a pensare, ad esempio, al data Scientist, che è uno delle professioni più ricercate in questo in questo momento il data scientist deve avere sia competenze di tipo tecnico, cosiddetti hard skill, sia competenze di tipo non tecnico, i cosiddetti soft skill.

Tra questi vi nomino la capacità di gestire un progetto in modo economico piuttosto che la capacità di dialogare con i business. Ecco, queste sono competenze molto importanti. Noi abbiamo notato ad esempio che è molto più efficace. 

È molto più esaltante per l’azienda cliente avere a disposizione un team con questa multidisciplinarità piuttosto che un singolo elemento, perché in questo modo si riescono ad avere tante caratteristiche differenti in un solo team e questo porta da essere molto più concreti e molto più flessibili. 

Tra le competenze ci sono ovviamente anche quelle legate alla tecnologia. Oggi è davvero difficile districarsi nel panorama dell’offerta.

Le attuali tecnologie sono veramente numerose rispetto al passato, quando esistevano solo pochi strumenti informatici relativi alla gestione dei dati o alla data visualization. Oggi è assolutamente necessario investire in ricerca e sviluppo per fare un corretto scouting sul panorama tecnologico. 

Rispetto al passato non è solamente la numerosità però che è importante rispetto al passato, i sistemi. Un elevatissimo potere di interoperabilità, cioè poter ragionare e dialogare tra di loro. In più cosa non banale, sono diventate decisamente meno onerose.

La tecnologia sarà realmente di aiuto ai processi aziendali, possiamo pensare ad esempio ad alcune tipicità: quello della collaborazione. Collaborazione tra i robot e tra i processi aziendali grazie al machine learning, alla tecnologia dell’intelligenza artificiale. 

Cosa significa? Significa che sempre di più l’intelligenza artificiale avrà il compito di essere capita dall’interlocutore non solo per essere modificata, ma anche per dare la sicurezza e la fiducia a colui il quale la utilizza.

E i processi saranno sempre più pervasivi all’interno dell’azienda. I processi guidati dal machine learning saranno in grado di toccare qualsiasi campo aziendale per supportare le decisioni migliori e sollevare dalle azioni ripetitive. Ecco quello che posso dire alle aziende e state tranquilli perché sarà un futuro molto affascinante !

La tua azienda come tratta i suoi dati ?

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